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La calma dei malvagi

by Saffir Garland

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1.
Immagina un Paese straricco di risorse che possa arrangiarsi con tutto ciò che ha. Poi arrivan gli stranieri, si portano via tutto, e tu che ci abitavi lavorerai per loro. In Congo sono ricchi, ricchi da morire! C'è un uomo che si chiama John Mpaliza che sta girando a piedi per l'Europa per raccontare a tutti questa storia qua e per spiegare al mondo che cos'è il coltan. Vuoi usare il cellulare? Coltan! Accendere il computer? Coltan! Viaggiare in aereo? Coltan! Impara questo nome: coltan! Il coltan è una polverina magica che fa funzionare la modernità è causa di tumori in tenera età perché lo estraggono anche i bambini là! In Congo sono ricchi, ricchi da morire! Columbite - tantalite Tante liti per la tantalite. Quante donne rovinate per un gioco di potere. E come Papa Wemba ci cantava già son le bugie a creare la realtà. Tu pensi che non c'entri in questa storia qua ne siamo immersi nella quotidianità. Vuoi usare il cellulare? Coltan! Accendere il computer? Coltan! Viaggiare in aereo? Coltan! Impara questo nome: coltan! Le fibre ottiche? Coltan! L'air bag e la consolle? Coltan! Ed il fotovoltaico? Coltan! Insomma noi vogliamo il coltan! In Congo sono ricchi, ricchi da morire!
2.
Flaconi 03:50
Vorrei che il mio telefono vivesse più di me così come il computer, per una vita lieta. Invece produciamo immondizia programmata per durare poco e poi diventa obsoleta. E un altro scatolone di scarti se ne va le scaloppine scadono ancora mezze fresche non sono Celentano, non voglio predicare ma osservo il panorama e le sue losche tresche. Scatole, pellicole custodie e involucri di poliuretano espanso pacchi e pacchetti, confezioni e cofanetti millebolle che non c'è più. Taniche, barattoli bustine e fustini in alluminio anodizzato sacchi e sacchetti chiusi in secchi e secchielli nelle botti e nei bidoni. Quanti contenitori incontriamo nella via e se li conti scopri che sono più dei contenuti. Vestiti senza corpi, corpi senza cervelli carrozzerie stupende che si rompono a starnuti. E il naufragar m'è dolce in questo mare di rifiuti siam capaci solo a viver come bruti, e allora estetizzo gli imballaggi e questo stuolo di astucci e flaconi, e il polistirolo.
3.
Baghdad 04:11
Ciao, mi chiamo Abdel Haqq sono un bambino e vivo nell'Iraq mio padre faceva il contadino pregava Allah in moschea il venerdì mattino dobbiamo salutare a tutte l'ore il nostro adorato dittatore "Lui si sente nel bene tanto lui ha oro perfino nel cesso scusate, non avrebbe più senso se anche lui soffrisse tutte le nostre pene?" Parole di mio padre che lavorava zappava coltivava e mai rubava Chi l'avrebbe detto che la mia esistenza sia collaterale non ride papà senza motivi lui sta aspettando che una giustizia giusta arrivi finché arrivò una bomba intelligente che fa saltare in aria la mia gente Mi svegliai di colpo in mezzo a quell'inferno le sorelle svelte eran già all'esterno ma il destino di papà si fece scherno non vivrà più qui, ma ormai nel Sonno Eterno. Venti giorni dopo io, vivo per miracolo mi trovo ad assistere ad un epico spettacolo: stelle e strisce sul faccione di Saddam e pochi istanti dopo, PATAPAM Mi hanno dato libertà dando fuoco a mio papà! Mi hanno dato libertà dando fuoco a mio papà! Non così finisce questa storia però: prima o poi vedrete che mi vendicherò!
4.
Metopa 03:06
Mi puoi dire quello che vuoi che se ti isoli poi esplodi che la nuova America sia ad est che sia ancora da tirare in ballo Dio che se fossimo tutti atei non saprebbero dove appigliarsi. Mi puoi dire quello che vuoi che siano solo burattini per farci piegare la testa e regalare la nostra libertà. Cambiando l'ordine dei fattori il risultato non varia attendiamo, vivacchiando il turno di saltare in aria. Siam cresciuti a pane e fumetti e perciò desta sospetti la mitopoiesi di un nemico comune. Ma a pensarci bene è tradizione millenaria raccontar boiate. Pensa ai bassorilievi scolpiti nei templi greci scene di miti e leggende e il popolo se le beveva. Figuriamoci ora se non ci cadiamo ancora, come abbandoni un timore collettivo un altro ben peggiore è pronto già. Cambiando l'ordine dei fattori il risultato non varia attendiamo, vivacchiando, il turno di saltare in aria. Metope mitopoietiche! Io nel frattempo gioco. Mi spiace Umberto Eco per l'allitterazione ma non siamo degli allocchi!
5.
Sofia 05:06
Ti ricordi quand'eri nata? Il panno bianco che t'avvolgeva la sala verde con i dottori tua madre stanca ti sorrideva. Amici e genitori non si accorsero di niente: nei primi mesi di vita eri già sapiente. Comprendevi qualunque lingua prima ancora che tu parlassi conoscevi i segreti antichi prima ancora che li studiassi. Ma un giorno, lentamente, si svegliò la tua ragione di quel tesoro rimase una vaga impressione. Sofia, Sofia, ti nascondi ma prima o poi ricomparirai. Sofia, Sofia, non so quando, ma di certo ritornerai. Persa dentro la biblioteca fino a tardi per ritrovare quella celeste condizione finché il custode ti fa sgombrare. Ormai sei un'adulta, non la troverai nei libri ti serve un maestro se vuoi che Sofia vibri. La civetta di Atena dorme portando al mondo un danno enorme. Siamo tutti inconsapevoli senza sapienza restiamo deboli. Sofia, Sofia, ti nascondi ma prima o poi ricomparirai. Sofia, Sofia... Sofia, Sofia, si è nascosta ma non temere, la raggiungerai.
6.
Marcella 04:02
Quel tuo fiocco bianco si è già sporcato i tuoi occhi undicenni già macchiati di trucco il mostro davanti a te non ti fa paura ne hai già visti troppi, troppi troppo presto. Lui toccherà il tuo cuore che non ha ancora un seno che lo copra ma non ci sarai, no! Tu non ci sarai i signori viaggiatori ora possono slacciare le cerniere. Quando quelle ricche bestie europee ti tolgono vestiti e dignità li guardi dall'alto ma non partecipi e vedi un oggetto, ma non sei tu. L'agenzia di viaggi stappa lo champagne perché il tuo prodotto fa aumentare il PIL il target è variegato, sei un'occasione d'oro potranno aumentare la quota di mercato. Quando ti alzerai dalla moschicida viola sarà già tardi per giocare e tu ci sarai nel pacchetto tutto compreso ma i clienti, soddisfatti non rimborseranno mai.
7.
Oro blu 03:27
8.
Ghirlanda 06:39
Piano lei aprì i suoi occhietti e gli disse: "Io sonno non ne ho più". Lui le rispose: "Perché non ci alziamo e andiamo a vedere laggiù?" Erano giovani, oltre al villaggio l'ignoto pungeva la loro gran curiosità. Scesero fino al confine dove una sequoia si ergeva sul muro per dimostrarle il coraggio lui si fece spavaldo e s'arrampicò. Alzò lei e sedettero sul cornicione a guardare di là. "Cosa ci aspetterà?" Con l'incoscienza uscirono ma il sesto senso di lei parlò: "Che brutto posto, andiamo via scappiamo via, andiamocene". Ad ogni passo la luce scemava e ben presto fu l'oscurità quando il bagliore metallico di una pistola si fece notar; l'uomo che la puntava ai due non era un ladro ma fissava lui lo accusò di empietà. "Guardi si sbaglia, non so di che parla, noi passeggiavamo quaggiù." "Senti straniero, conosco i tuoi amici, nemici della mia tribù". Lei notò la spilla che l'uomo indossava vicino al suo cuore e la luna la illuminò. Per un istante le ricordò la filastrocca di suo papà senza sapere il vero perché la pronunciò, lei la pronunciò. "Sole domenica, Luna è lunedì, Ares è martedì, Hermes mercoledì, Zeus è giovedì, Afrodite è venerdì." L'uomo che minacciava i due, per un momento traballò per così tanta solennità, la interruppe con lievi gemiti e scoppiò a piangere, perché... La filastrocca lui la conosceva e diceva molto di sé come poteva saperla quella ragazzina se stava di là? Il ragazzo approfittò, gli sfilò l'arma e la scaricò l'uomo non la reclamò. Emozionati, i due giovani tornarono in piazza, dove i compaesani allegramente danzavano ebbri, il sabbato è sempre così... I due si appartarono, nulla per loro sarà più lo stesso ora che hanno visto la verità, seppure in allegoria. Teneramente lui la sfiorò soffici frasi le sussurrò, lei sciolse i boccoli e su di lui si riposò, e lui l'abbracciò.
9.
Endimioni 02:59
Tu non vuoi più separarti dal cuscino Stai troppo bene restando lì supino c'è una marea di dilemmi da risolvere ma ormai dormi che è un piacere. Procrastinare è il verbo da godere fin quando il letto cadrà in un cratere. Endimione dorme con gli occhi aperti come me. Endimione dorme con gli occhi aperti come te.

about

Italian prog about world injustice, with a satyrical approach.

credits

released January 19, 2018

Edited by New Model Label

Gilberto Ongaro: voice in 1, 2, 3, 4, 8 and 9.
Barbara Bordin: voice in 1, 5, 6 and 9.
Maurizio Zannato: voice in 3 and 8
Bruno Sponchia: voice in 8.
Matteo Acerbi: drums in all tracks except 8
Maurizio Maranto: drums in 8
Leonardo Negrello: bass and acoustic guitar
Omar Castello: electric guitar in 3, 6 and 12str guitar in 5
Matteo Brigo: electric guitar in 9
Antonio Ferrari: mandoline in 8
Greta Monalbo: viola in 6, 7, 8
Sophie Liebregts: harp in 8
Stefano Sadè: flute in 5, 7 and 8
Giovanni La Terza: accordeon in 6 and 8
Valerio Vettori: bagpipe in 8

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SAFFIR GARLAND Padua, Italy

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